Le Botteghe del Passo
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Le Botteghe Artigiane del Passo

Arrivo a Curinga e stento quasi a riconoscere anche la mia vecchia casa: strade asfaltate, vie nuove ben curate e illuminate, muri adornati da rappresentazioni di storia di paese, case lussuose e balconate fiorite.
Com’è diventato bello il mio paese!
Assolto a quanto di dovere una volta arrivato a Curinga (visita al cimitero ecc.) quasi mi precipito tra le vie del paese per far conoscere a mio nipote, e per me riviverli, i luoghi della mia infanzia. Guarda, dico rivolto a mio nipote Peter junior, questa non è la Statua della Libertà, è la Statua de la Mmaculata, messa in alto alla guida del popolo curinghese.
La Chiesa ha origini antichissime risalendo, infatti, al 1700 circa: il terremoto del 1638 distrusse Lacconia (attuale Acconia) e i suoi abitanti risaliti verso le colline ricostruirono la “Abazia di San Nicola”.
Questa chiesa probabilmente è nata proprio sulle sue vecchie mura. Oggi vedi questo Portone di Bronzo che, come mi è stato riferito, è stato realizzato di recente dallo scultore Alessandro Romano, mentre l’architettura interna, rimasta così com’era, è opera dell’architetto Agostino Guzzi da Miglierina.
Si racconta che è stata edificata con il contributo di tutti i cittadini che, prestando la loro opera gratuitamente, hanno costituito una catena umana per trasportare, con il passaggio di mano in mano, dal fiume Turrina situato laggiù nella valle fino al Passo le pietre e le sabbie necessarie alla costruzione.
Al posto dei banchi qui c’erano file di sedie, come quelle delle case, ed erano spesso insufficienti per ospitare tutti i fedeli presenti per cui molti assistevano alle varie funzioni stando in piedi. Dopo una breve preghiera e il segno di croce, continuiamo il percorso per le vie del paese.
Cominciamo dal primo agglomerato da cui si sviluppò Curinga: il “Rione Ospizio”, costituito da quelle case arroccate, addossate l’una all’altra, così costruite sia per protezione sia per risparmiare nella costruzione del doppio muro perimetrale.
E’ situato tra due corsi d’acqua e denominato anticamente “Gallicinò”.
Uno dei due corsi alimentava i “Mulini ad acqua” situati nelle adiacenze di Treccannali, mentre l’altro passa sotto questa piazza detta anche “Passo”.
Il nome “Passo” deriva dal termine passaggio.
Devi sapere che una volta questa piazza era attraversata da un corso d’acqua e quindi, per passare da una sponda all’altra, venivano creati dei passaggi per consentire agli abitanti di raggiungere “orti” e “campagne” vicine.
Questo corso d’acqua è stato poi imbrigliato e quindi è stata realizzata questa piazza che oggi si chiama Piazza Immacolata.
In epoca successiva furono costruite le “Baracche” in legno che corrispondono ai bassi locali che fiancheggiano la piazza, oggi naturalmente in muratura come la costruzione cui sono affiancate, che da sempre hanno ospitato attività artigianali e commerciali.
Le baracche sono di proprietà della chiesa.
Come già ti ho detto, nel tempo, nelle baracche si sono avvicendati artigiani e commercianti:
Ecco, la prima costruzione ospita la Farmacia, dove a suo tempo la dottoressa Elisabetta Anania svolgeva la sua attività professionale che non si limitava alla sterile distribuzione di medicine, come avviene oggi, ma non trascurando di lasciare, per la sua carica di umanità, i saluti e l’augurio di pronta guarigione per l’ammalato di turno.
La dottoressa Anania era una donna cordiale e stimata da tutti i concittadini.
Come professionista costituiva motivo di orgoglio per tutto il paese essendo stata la prima donna a conseguire la laurea in tutta la provincia di Catanzaro e forse addirittura in tutta la Calabria.
La stessa professionalità, competenza e umanità l’hanno distinta anche nell’insegnamento di Matematica e Scienze alla scuola di Avviamento Professionale di Curinga.
In realtà la Farmacia è stata trasferita in questo locale dopo la ricostruzione del fabbricato che era stato distrutto da una bomba durante la guerra.
Secondo la leggenda la bomba doveva colpire la chiesa che si trovava accanto, ma, miracolosamente, il percorso fu deviato senza che ad Essa venisse provocato alcun danno.
Per i credenti questo evento è da attribuire ad un “Miracolo della Madonna dell’Immacolata”.
Ricordo che, prima, la Farmacia si trovava in Piazza Marconi, a “Pruscinu”, di fronte palazzo Perugini.