Il lamento della pazza
- Dettagli
- Categoria principale: Poeti
- Visite: 535
Il lamento della pazza
E anche se il mio corpo straziassero
mille e mille aculei, che più importa?
Lasciatemi in pace, serratemi la porta
ché non veda nessuno!... Vecchio passero,
non ti vedrò più: anche tu sei morto
come il mio cuore e l’anima mia amara!
Ed io
non piango per i miei figli, che lascio
all’uomo viscido, che m’offese;
ma su te piango, vecchio passero,
e, vicino a la gabbia aperta, rido!
Piango e rido!... Perché non vuoi
la libertà? Spalancata è
la porticina: apri al volo
le ali nell’azzurro!... anch’io
vorrei fuggire lontano lontano
e perdermi, definitivamente...
Avevo voluto te solo
ne l'umida cella del mio strazio:
io tu la tua gabbia,
e io ne la mia gabbia.
Mi dicevano che non eri bello
gli uomini sciocchi di sapienza, gli uomini
la cui saggezza vantano nel male...
E rido!... perché?... Ridere!... - Lasciatemi,
lasciatemi ridere felice!